Il riparatore del tempo di Diego Mo

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Biografia dell’autore

Diego Mo è nato nel 1979 ad Asti nella cui provincia vive tutt’oggi, si è diplomato come agrotecnico all’istituto agrario di Asti e da ormai oltre 23 anni lavora in Coldiretti, in un piccolissimo comune della Valle Bormida astigiana. Da alcuni anni fa convivere la sua passione per l’orto con la passione per l’ozio. Entrambe lo aiutano a pensare, ed è proprio grazie a queste attività che ha preso forma il suo romanzo, in un mix di fantasia, ricordi e personaggi che a volte hanno un’ispirazione reale. “Credo di aver detto tutto per ora, ma spero di aver molto altro da dire in seguito.”

Recensione

Incipit

A distanza di una settimana, dall’ultima recensione, torno questa volta proponendovi le mie considerazioni sul romanzo d’esordio di Diego Mo.

Trama

Giorgio, nell’estate del 2020, lascia il Piemonte in cerca di pace nel vecchio casale di famiglia in Calabria. Qui tra riposo e ricordi riscopre nella cassaforte del nonno tre libri, una scatola di foto e un manoscritto. Inizia a leggere il primo libro Storia della seconda guerra mondiale e ne resta confuso. Lui non ha mai sentito parlare di questi avvenimenti. Incuriosito prosegue la lettura con Il diario di Anna Frank… Anna sarebbe morta nel 1942, ma lui sa che Anna è viva e Nobel per la letteratura. Prosegue con il terzo libro Se questo è un uomo di Primo Levi. Resta sconvolto da ciò che legge. Cerca su internet ma trova poco su Levi e nulla sul libro. Tocca ora alla scatola di foto: ecco l’orrore dei lager, dove riconosce un volto che nel suo mondo è uno scienziato, padre di una grandiosa cura. Infine il manoscritto… Ecco la verità, la storia pazzesca di suo nonno, il viaggio nel tempo, nel 1908 alla ricerca di Adolf Hitler, la sua missione era ucciderlo. Hitler in quegli anni era un ragazzo poco più che allo sbando e suo nonno visse una lotta interna tra dovere ed etica. Compì la sua missione costruendo nel passato il suo futuro.

Cosa mi è piaciuto

Come avevo già dedotto da quello che mi aveva raccontato l’autore stesso in un nostro scambio di messaggi e leggendo la trama. Ho trovato la storia molto interessante anche se non mi considero proprio un appassionato del genere fantascienza.

Ho trovato interessante la creazione del corpo militare dei Riparatori del tempo, si tratta di viaggiatori nel tempo che hanno il compito di stravolgere degli eventi, evitando così che possano avvenire poi nei giorni nostri.

La parte che mi è piaciuta, anche perché mi ritrovo nelle sensazioni provate da Giorgio, protagonista del romanzo e narratore della storia è il viaggio in treno dal Piemonte alla Calabria direzione casale di famiglia: anche io come lui preferisco viaggiare in treno.

Vi lascio un pezzo di quel passo:

[…]partii in treno, attraversando lo stivale, da Asti a Lamezia Terme. Avevo sempre preferito il treno all’aereo, non certo per una questione di comodità, lo preferivo per emozioni e stati d’animo, il viaggio era più vero per me. Fin da bambino adoravo starmene lì con il naso schiacciato al finestrino, guardando il mondo che mi scorreva davanti. Il convoglio passava così vicino alle case che potevo guardarci dentro, spiando con innocenza la vita degli altri.[…]

[…]In quei viaggi ho conosciuto persone, ascoltato discorsi, fatto risate. In quelle ore si diventava un po’ amici, un po’ famiglia per la durata del viaggio. […]a ogni fermata qualcuno scendeva, ci si salutava, ci si auguravano belle cose, ci si aiutava con i bagagli per la discesa e addio, diventavano già un ricordo.[…]

Cosa non mi è piaciuto

L’aspetto che mi ha colpito subito, in modo negativo, è la scelta dell’editore di formattare il testo in modo troppo fitto e senza sospensioni. Questo ha reso la lettura poco snella.

Allo stesso modo considerando che è quasi del tutto privo di dialoghi l’inserimento di intramezzi contenenti le riflessioni del narratore mentre è intento a leggere il manoscritto rinvenuto nel casale del nonno avrebbe reso la lettura più agevole.

Le mie considerazioni e valutazioni finali

Nonostante il mio giudizio di 3 stelle, lo consiglio perché è un romanzo d’esordio e so quanto sia difficile farsi strada in questo campo.

Diego Mo a mio avviso ha un grande potenziale e con il tempo potrà crescere ulteriormente come scrittore.

A questo punto non mi resta che augurarvi… buona lettura!

/ 5
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