La trilogia di Marcus il cacciatore del buio di Donato Carrisi

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Biografia dell’autore

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha studiato Criminologia e Scienza del comportamento. Dal 1999 è sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. Firma del Corriere della Sera, con i suoi romanzi – Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, La ragazza nella nebbia, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto, Il gioco del suggeritore e La casa delle voci – ha venduto nel mondo oltre 3.000.000 di copie, di cui più di 1.700.000 solo in Italia. Nel 2017 è uscito il film che ha tratto dal suo romanzo La ragazza nella nebbia, interpretato da Toni Servillo, Alessio Boni e Jean Reno, per cui ha vinto il premio David di Donatello come miglior regista esordiente. A fine ottobre 2019 è tornato nelle sale con il suo secondo film, L’uomo del labirinto, con Toni Servillo e Dustin Hoffman.

donatocarrisi.it

Recensione

Incipit

Dopo tanti mesi di assenza rieccomi!

Torno con una trilogia, all’interno di un unico volume, dell’autore italiano di thriller più venduto nel mondo.

Trama

Non esistono indizi, ma segni.

Non esistono crimini, solo anomalie.

E ogni morte è l’inizio di un racconto.

Marcus è l’ultimo dei penitenzieri, un prete che appartiene a uno degli ordini più antichi e segreti della Chiesa: la Santa Penitenzieria Apostolica, conosciuta anche come il tribunale delle anime. Egli ha la capacità di scovare le anomalie e di intravedere i fili che intessono la trama di ogni omicidio. È un cacciatore del buio, addestrato a scovare il male. Non si tratta di una professione, è la sua natura. Il male è una dimensione. E il penitenziere riesce a scorgerla, vedendo ciò che gli altri non possono vedere. Marcus da giovane non parlava mai con nessuno, non aveva amici. Però conosceva cose che non avrebbe voluto sapere. Cose sugli uomini e sul male che riescono a fare. Cose talmente terribili da far vacillare qualsiasi fiducia, da contaminare per sempre qualunque cuore. Guardava le persone intorno a sé vivere senza quel fardello di consapevolezza, e le invidiava. Clemente l’aveva salvato. Ma la sua salvezza era coincisa con l’ingresso in un mondo di ombre. Perché chi metteva in contatto vittime e carnefici era un penitenziere come lui.

3 romanzi in 1 volume: Il tribunale delle anime; Il cacciatore del buio; Il maestro delle ombre.

Cosa mi è piaciuto

Libri molto belli, secondo me man mano che si va avanti con la trilogia i libri diventano sempre più belli.

L’ultimo libro a mio parere è il migliore, soprattutto per il colpo di scena finale. Ma giunto all’ultima pagina si percepisce che ci potrebbe essere una continuazione perché il finale è troppo aperto. Spero che prima o poi ci sia un seguito.
Carrisi non delude mai!

In questa serie mi sono affezionato ai protagonisti ben caratterizzati e alle ambientazioni (Milano e Roma) descritte con dovizia di particolari ben uniti al mistero che fa da filo conduttore dall’inizio alla fine di ogni storia. La lettura è scorrevole e le storie raccontate mai banali, con colpi di scena e rivelazioni inserite al punto giusto per tenere sempre viva la curiosità del lettore.

Cosa non mi è piaciuto

Quando ad un romanzo sono pronto a dare il massimo dei voti, in linea di massima non ho trovato aspetti che non mi sono piaciuti.

Questa volta però uno l’ho trovato: l’aspetto che ho meno apprezzato in tutta la trilogia è la scrittura troppo prolissa.

Le mie considerazioni e valutazioni finali

Assolutamente consigliato!

A questo punto non mi resta che augurarvi… buona lettura!

Curiosità e aneddoti

Le curiosità contenute nella trilogia.

Curiosità su piazza del Popolo

In piazza de Popolo lì un tempo c’era l’albero di noce sotto cui era sepolto l’imperatore Nerone, il “mostro” che, secondo una voce inventata dai suoi nemici, nel 64 d.C. aveva ordinato di incendiare Roma. I romani credevano che quel luogo fosse infestato da demoni. Per tale motivo, intorno all’anno Mille, il pontefice Pasquale II ordinò di bruciare il noce insieme alle ceneri riesumate dell’imperatore. Poi fu edificata la chiesa di Santa Maria del Popolo, che ancora conserva, sull’altare maggiore, bassorilievi che mostrano il papa intento a tagliare l’albero di Nerone.

Curiosità sulla Basilica minore di Sant’Apollinare

La peculiarità della piccola basilica risiedeva in due storie, una più antica e l’altra più recente. Entrambe avevano a che fare con una presenza segreta.

La prima riguardava un’immagine della Madonna risalente al XV secolo. Quando nel 1494 i soldati di Carlo V di Francia si erano accampati davanti alla chiesa, i fedeli avevano ricoperto la sacra effige con dell’intonaco per risparmiare alla Vergine la visione delle nefandezze dei militari. Ma l’immagine così era stata dimenticata per un secolo e mezzo, finché un terremoto nel 1647 aveva fatto cadere lo schermo che la nascondeva.

La seconda storia, molto più recente, riguarda la strana sepoltura nella chiesa di Enrico De Pedis, detto “Renatino”, componente della sanguinaria Banda della Magliana, l’organizzazione criminale che aveva imperversato a Roma dalla metà degli anni Settanta, implicata nei fatti più oscuri della città, che spesso avevano coinvolto anche il Vaticano. Azzerata da processi e omicidi, secondo alcuni la banda operava ancora nell’ombra.    

Curiosità sulla basilica di San Paolo fuori le Mura

La basilica di San Paolo fuori le Mura è seconda per grandezza soltanto a quella di San Pietro.

Ospitava la sepoltura dell’apostolo Paolo che, secondo la tradizione, subì il martirio e fu decapitato a pochi chilometri da lì. Era situata a sinistra del fiume Tevere e oltre le mura Aureliane, posizione da cui deriva il proprio nome.

Curiosità sui Colli Albani

I Colli Albani, in realtà, erano un immenso vulcano quiescente, collassato su se stesso migliaia di anni prima. Le diverse bocche eruttive erano diventate pianure oppure ospitavano piccoli laghi di acqua dolce. Tutt’intorno, una cinta di alture ricoperte da una fitta vegetazione.

Leggenda sul Colosseo di Roma

Il Colosseo sarebbe stato una sorta di tempio diabolico usato dalle sette. Ai profani che volevano entrare a far parte del culto veniva rivolta la domanda in latino: Colis Eum?, cioè Lo adori?. Naturalmente, il lo era riferito al diavolo… Colis-Eum: Colosseo.    

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